ATP Monza: la mia esperienza

ATP Monza – La scorsa settimana ho assistito al Challenger di Monza, sono stato presente in due giornate: la domenica con i turni di qualificazione del torneo e il venerdì con i quarti di finale. Cosa dire di questa esperienza nel complesso? Scopriamolo insieme.
La Location
Uno dei punti forza del torneo è senza dubbio la location: il circolo si trova all’interno della Villa Reale, immerso nella natura: nel percorso dal parcheggio ai campi di gioco non è raro incontrare scoiattoli oppure famiglie che si godono le belle giornate nel parco.
Arrivato nel circolo ho trovato una buona organizzazione nel complesso, ricordando che l’ingresso è stato gratuito per tutta la settimana (fino al venerdì) e ha permesso sicuramente a diversi neofiti della disciplina di avvicinarsi al mondo del tennis. Erano presenti diversi stand con palline, racchette (ricordo quello della Yonex) dove poter prendere anche del materiale da fare eventualmente autografare dai tennisti.
I controlli nella struttura erano ben presenti, in caso di necessità per quanto ho visto sarebbe stato possibile avere supporto quasi immediato, è stato difficile gestire l’afflusso di persone sugli spalti ma capisco che essendoci l’ingresso libero avere un pieno controllo era praticamente impossibile. A prova della buona organizzazione durante la settimana ecco le parole del vincitore del torneo, Raphael Collignon: “Capita raramente di trovare un torneo ATP Challenger organizzato così bene già dalla prima edizione“. Un’investitura importante da parte di un tennista che ha girato diversi tornei negli ultimi anni, ottimo lavoro per essere la prima edizione.
Unica nota lievemente negativa, il comportamento di alcuni spettatori sugli spalti. Nel Tennis una delle regole è sempre stata quella di non parlare durante gli scambi, spesso mi è capitato di vedere diversi spettatori parlare dei fatti loro durante tutta la durata della partita. Ci si augura una maggiore educazione da parte di alcuni soggetti nelle prossime edizioni.
Alto livello
Passiamo ora al campo da gioco, il primo match a cui ho assistito la prima giornata è stato quello tra Jacopo Berrettini e l’olandese Sels, vinto in due set combattuti dal fratello di Matteo. Vi assicuro che anche i tennisti fuori dai primi 200 del mondo sono di alto livello, è stata una bella partita con degli ottimi colpi.
Il secondo match è stato quello tra Giulio Zeppieri e il belga Geerts: qualche anno fa ho visto in tv Giulio contro Alcaraz, incontro combattuto, e quindi mi aspettavo tanto da lui. La sconfitta però è arrivata abbastanza rapidamente in due set, degno di nota anche il dritto di Geerts.
L’ultimo incontro a cui ho assistito invece è stato quello tra Cecchinato e Kuzmanov, scordatevi il Marco ammirato qualche tempo fa a Parigi, ormai è un tennista in caduta libera con sprazzi di buon gioco. Caratterialmente non mi è piaciuto molto tra l’altro.
Venerdì invece sono tornato per i quarti di finale, assistendo a due match: il primo è stato quello tra Arnaboldi (mio concittadino tra l’altro) e Van Assche. Incontro tirato che si è deciso al terzo set, il pubblico è stato caldo ma alla fine a vincere è stato il tennista francese che mi ha impressionato per la copertura del campo: era letteralmente ovunque. Di Arnaboldi invece mi ha stupito molto la mano a rete, sono certo che avrà altre occasioni per riscattarsi perchè il tennis c’è.
L’ultimo incontro ha visto contrapposti il futuro vincitore del torneo Raphael Collignon e Jan Choinski, incontro tra due tennisti molto alti che si sono bombardati da fondo campo. Il primo set è andato a sorpresa a favore dell’inglese che non ha sbagliato praticamente mai, dal secondo set invece il belga è riuscito a far girare la partita a proprio favore. Choinski si è ritirato al terzo set quando l’avversario era in vantaggio per 3-0, ma sono abbastanza certo che avrebbe vinto comunque. Non a caso si trova in top 100.
Esperienza nel complesso positiva, appuntamento all’anno prossimo? Chissà…
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